
IL KURSAAL SANTALUCIA DI NUOVO PRONTO A RIAPRIRE IL SIPARIO
NEL PIÙ AFOSO DEI SOLSTIZI LA RINASCITA DI UNA DELLE ICONE LIBERTY DELLA CITTÀ DI BARI

Progettato dall’ingenere Orazio Santalucia nella seconda decade del secolo Novecento e aperto al pubblico nel 1927 il teatro divenne subito simbolo della movida di quegli anni sospesi, fatti di grandi sogni e di latenti e sommesse paure. La versatilità di questa icona dello stile liberty barese e dunque capace di adibire le proprie eleganti sale oltre che a spettacoli dal vivo e a proiezioni cinematografiche, anche a congressi e grandi cerimonie, ecco che tra le mura del Kursaal la linearità delle geometrie classiche arricchite dalle decorazioni di artisti e capomastri d’eccellenza hanno fatto da delizioso sfondo ad una moltitudine di ricordi che riecheggiano nella memoria collettiva di molti, tra le tante una testimonianza d’eccezione, quella rivelataci proprio dal Presidente Emiliano, il quale in conferenza stampa ricorda con nostalgico affetto
“qui dentro si è creata la premessa della mia nascita, perché mio nonno, Michele Emiliano, e mia nonna, Concetta Piemontese, che erano un maresciallo dell’esercito italiano e una casalinga, hanno fatto il loro ricevimento di nozze, come tante famiglie non particolarmente agiate, nella sala Giuseppina. Quindi per me è un momento anche di ricordo di questo grand’uomo del quale io non ho parlato mai, mio nonno, che si è fatto praticamente tre guerre e che per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò fu prigioniero insieme ai due figli più grandi in Germania per molti anni, compromettendo la sua salute. Un ricordo che gli voglio dedicare. Credo sarebbe impazzito di gioia nel sapere che il suo nipotino, che pure ha visto perché era ancora vivo quando io sono nato, ha ristrutturato il teatro dove ha coronato il suo sogno di amore con mia nonna Concetta. Mi era capitato molti anni fa, quando lavoravo alla direzione distrettuale antimafia, di dire che nella lotta alla criminalità organizzata, i teatri sono più importanti delle Procure. E confermo questa idea.”
Non a caso il Governatore di Regione ricorda con rammarico gli anni in cui la piazza antistante il Kursaal fosse per un lungo triste periodo involuto in una piazza dello spaccio, territorio rubato alla città dalla criminalità organizzata e che con questa reale ed effettiva opera di restauro compiuto in tempi sorprendentemente brevi (20 mesi considerati anche i 3 di fermo causa emergenza sanitaria) si spera possa ripopolarsi di giovani attori, musicisti, ballerini e di tutti coloro che dedicano la propria vita alla creazione ed alla fruizione della bellezza, concetto tanto vago quanto implicito e necessario alla crescita di una comunità.
“Sembra ieri -aggiunge la Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone- che con il Presidente Emiliano, il direttore Patruno e la sovrintendente Piccarreta ragionavamo del progetto, che è stato, peraltro, sviluppato interamente dalla Regione Puglia. Sono passati due anni, e una pandemia, e nonostante ciò, a settembre riaprirà le sue porte per farsi “Casa delle Arti e dei Suoni”, completando, con il Petruzzelli, il Margherita e il Piccinni, il cosiddetto 'miglio dei Teatri' baresi”.
Espressione che vagheggia sognante a quel florido periodo in cui la città contava la bellezza di ben dieci teatri contemporaneamente operativi nel raggio di un solo chilometro, alias un miglio quadrato, sogno che le ultime amministrazioni sono state concretamente capaci di attuare restituendo alla città di Bari un ulteriore pezzettino di storia che a lungo ha corso il rischio dello sprofondare in un catatonico oblio.