I TEATRI DI BARI RIAPRONO: IN SCENA EMILIO SOLFRIZZI CON LO SPETTACOLO ROGER

IN SCENA AL TEATRO KISMET DAL 18 AL 20 GIUGNO

martedì 08 Giugno 2021

Emilio Solfrizzi arriva sul palco del teatro Kismet di Bari con lo spettacolo intitolato “Roger”. Lo spettacolo è stato scritto e diretto da Umberto Marino e la rappresentazione prevede un’immaginaria partita di tennis. Sono già disponibili i biglietti dello spettacolo “Roger” che andrà in scena dal 18 al 20 giugno (ore 21, info 080.579.76.67 e 335.805.22.11, vivaticket.com). Lo spettacolo si svolgerà interamente su un campo da tennis e verrà rappresentata un’immaginaria e tragicomica partita tra un generico numero due e l’inarrivabile numero uno del tennis di tutti i tempi, un fuoriclasse di nome Roger. Umberto Marino scrive: “Chi si trovasse a dare un’occhiata al testo letterario e poi al monologo teatrale che ne ho tratto, troverebbe una grande differenza con lo spettacolo che vedrà: tutto l’apparato realistico, compresi oggetti di scena ed effetti sonori, sulla scena non c’è. Man mano che insieme a Emilio Solfrizzi mettevamo in scena il testo ci siamo resi conto che potevamo elevare la posta della nostra scommessa puntando a una rappresentazione completamente affidata alla centralità della parola e dell’attore. Mi sono ricordato del “cantastorie”, una arcaica forma di attore totale siciliano di cui racconta Pitré, un attore di strada provvisto di tre panche per il pubblico e di due spade, unici supporti per raccontare e rappresentare al suo pubblico l’intero ciclo della tavola rotonda. Così, forte dell’interprete che avevo, ho cominciato a togliere e a semplificare, fino a che in scena sono rimaste solo le poche righe bianche che disegnano un campo da tennis e due sedie, quelle sulle quali, nei cambi campo, i tennisti si riposano.” È stato scelto Emilio Solfrizzi perché con le sue parole e la sua abilità teatrale, riesce a far immaginare la presenza di una pallina, di un campo, di un arbitro. È capace di coinvolgere gli spettatori in una partita in cui un eterno secondo sfida l’inarrivabile numero uno Federer. Marino conclude così: “Gli spettatori ci hanno detto che avevano visto il campo, l’arbitro, la palla, la racchetta, i colpi e, fidandoci di loro, affrontiamo una verifica più vasta e impegnativa, sperando che la metafora, prima nascosta e poi svelata, che il testo contiene trovi in questo modo la strada per arrivare al cervello e al cuore del pubblico che vorrà condividere con noi questa esperienza”.

Erica Triggiani

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