
RIPARTE CANNES NEL SEGNO DELLA SICUREZZA
Fremaux: "Cannes sarà cauto e decentralizzato"

Dopo l’annullamento della kermesse del 2020 a causa dell’epidemia da Coronavirus, il Festival di Cannes riparte nel segno della rinascita e della cautela.
A sentire Thierry Fremaux, la 66/a edizione del Festival di Cannes, in programma dal 6 al 17 luglio, si farà anche se un po' miracolosamente e nel segno della decentralizzazione. «Abbiamo fatto solo quello che avevamo programmato fin dall'inizio, senza cedere ad azioni irresponsabili o scoraggiarci. Ora è il momento di ospitare una grande Cannes, senza dare per scontato che la pandemia sia finita», spiega. Per farlo, non ci sarà più la concentrazione nel solo Palais des Festivals: «Il numero di posti aumenterà, ma non quello degli accrediti, perché il nostro obiettivo è continuare ad essere un evento di dimensioni ragionevoli. Puntiamo insomma alla qualità dell'ospitalità e a proiezioni confortevoli. Il nuovo multisala, che non si trova proprio al centro della città, possiamo immaginare che sarà frequentato dai festivalieri che passeranno la giornata lì, guardando quattro o cinque film, per poi tornare nella zona della Croisette per cenare e stare insieme».
E ancora Fremaux: «Organizzeremo proiezioni fuori concorso nell'auditorium Debussy, che è una sala importante come la Lumiere. Infine, proietteremo i film in 4 dei 12 schermi del Cineum, il nuovo e splendido multisala a Cannes, che aprirà i battenti in tempo per il festival. Ci saranno poi più eventi live e proiezioni in spiaggia. Il festival, che si svolgerà a luglio, deve essere apprezzato anche dalla gente del posto e dai vacanzieri». Sul fronte film americani, spiega: «Abbiamo visto alcuni bellissimi film che troveranno posto nella selezione. Tra questi ci sarà un blockbuster planetario che soddisferà tutti».
Il Festival di Cannes punta quindi ad una cauta normalità, con attenzione, ma tanta voglia di ricominciare e far ripartire una delle manifestazioni cinematografiche più importante del mondo, nella speranza che questo sia solo il primo passo verso un ritorno alla routine pre-covid.