Architettura e Città: abitare poeticamente la città

Festival della parola

martedì 13 Aprile 2021

“La poesia: porta, lascia, prende. Poesia in Azione è l’incontro della parola poetica con le persone, abitando luoghi nuovi che diventano ogni volta casa”; cosi esordisce il Festival della Parola.

In tempi recenti la professione di Architetto era data solo per quella appunto di Architetto, ma, al giorno d’oggi, possiamo constatare che l’Ordine degli Architetti include anche l’essere Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori occupandosi del paesaggio urbano, e di tutte le sue strutture e infrastrutture; quindi un impegno a più livelli sulla città.

Umberto Kühtz, è stato un architetto che possedeva già tutte queste caratteristiche e conoscenze. Kühtz è nato a Padova, e bitontino-barese di adozione, che aveva studiato a Firenze e Napoli e che a fine degli anni Sessanta, contribuì a molte opere in Puglia come quelle di restaurazione, costruzione e progettazione di edifici pubblici e privati.

Il 15, 26 e 28 aprile 2021 saranno delle giornate dedicate a uno dei più importanti architetti, Umberto Kühtz, mediate il Festival della Parola: Abitare poeticamente insieme; questo festival fin da marzo scorso, ha deciso di esaltare la parola in molti modi differenti e quindi non poteva certo ignorare la parola dell’architetto.

Il primo dialogo del mese che prende atto il 15 aprile è intitolato Diario di Architettura, in diretta online alle ore 19.30, inaugurando la piattaforma digitale www.umbertokuhtzproject.it. Questa giornata sarà dedicata a tutti gli studi e lavori sulla architettura condotti dal celebre Umberto Kühtz e, verrà mostrata per la prima volta la sua pittura inedita e segreta composta da centinaia di opere (disegni, acquerelli, china, oli).

Grazie all’aiuto della figlia Silvana, dell’artista visivo e attivatore culturale e sociale Biagio Lieti, della designer e curatrice Rossella Tricarico, del web designer Emidio Torre, e la complicità del giornalista Nicola Signorile, questo progetto era già stato pensato ed allestito fin dal 2019 come un archivio digitale propedeutico all’allestimento di una mostra materiale da tenersi al Museo Civico di Bari. L’idea rimane la stessa, pur se rimandata nel tempo; infatti il 15 aprile se ne discuterà con i responsabili del Museo Civico e con l’architetto Ina Macaione dell’Università della Basilicata, che già da tempo fa ricerca nell’ambito della rigenerazione urbana.

Umberto Kühtz, negli anni precedenti alla sua morte, si era concentrato molto sull’arte pubblica, ispirandosi alla street art come possibilità di attivazione culturale delle periferie e delle città. Kühtz, infatti, già negli anni Settanta quando progettò il nuovo Piano Regolatore del Comune di Bitonto insieme al collega architetto Giuseppe Romanelli, aveva lavorato per “eliminare i ghetti periferici, quartieri monofunzionali dove (...) si viene relegati a vivere ai margini della città (...) e si opera una discriminazione nel godimento della città”, come si legge nella sua relazione al Piano regolatore, e ancora “La qualità di un piano dipende dal destino che si vuole attribuire a quella città (...). Dalla sua ossatura verranno di conseguenza i particolari esecutivi dei grafici. (...) Un piano è anche una precisa scelta politica. Ossia dobbiamo scegliere tra la città dei pochi (...) e la città di tutti nella quale sia dato a ciascun cittadino il diritto di camminare e respirare, ai ragazzi di giocare senza essere perseguitati dai vigili.”
 

Per quando riguarda i giorni successivi del Festival, il 26 aprile il gioco di letture condivise di Poesia in Azione, Clessidra, si concentrerà sulla parola “Abitiamo”. Il 28 aprile sarà dedicato all’architettura “Gli aperti spazi”, dove in primo piano ci saranno architetti e designer, che spiegheranno il significato di progettare e abitare poeticamente gli spazi aperti della città. Parteciperanno all’evento Marco Terranova, architetto e artigiano siciliano, che lavora alla città attraverso metodi di architettura partecipata, l’ingegnere e il presidente della fondazione Dioguardi ideatore de CantiereEvento Francesco Maggiore, Laura Pavia architetto che usa il camminare come strumento di indagine della città, Erika Grillo che dirige Clessidra Teatro che a Taranto, lavora da diverso tempo sul teatro dei luoghi, e l’architetto professoressa all’università Mediterranea di Reggio Calabria Consuelo Nava, che insieme a Silvana Kühtz, direttrice artistica del Festival e docente UniBas, tratteranno i temi del design sostenibile.

Il Festival della Parola: Abitare poeticamente la città si serve del supporto di Università degli Studi della Basilicata, Nature City Lab, Millelibri - Poesia e altri mondi, Gal Sud Est Barese, Casa de la Poésie El Cactus e Regione Puglia.
 



 

Erica Triggiani

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