
Giustizia barese, doppio trasferimento di sede
In vista dell'imminente sgombero del palazzo di via Nazariantz previsti spostamenti provvisori fra Bari e Modugno, ma è polemica. Stefanì: “si terrà conto delle perplessità espresse dall’Avvocatura”
Da tempo ormai si cerca una sede per la giustizia penale barese, in vista dell’imminente sgombero del palazzo di via Nazariantz del 31 agosto; e sembra proprio che si sia trovata finalmente una soluzione: in attesa del definitivo via libera per la sede unica di via Oberdan (individuata dal Ministero con una ricerca di mercato) gli uffici baresi saranno ripartiti su due sedi provvisorie, quella di via Brigata Regina e quella di Modugno, che ospiteranno rispettivamente Procura e Tribunale. Questa la scelta definitiva discussa nell’incontro con i vertici degli uffici giudiziari e dell’avvocatura convocato dal Ministero della Giustizia. Scelta che, ovviamente, non rende contenti gli animi, in quanto consiste in un doppio trasferimento inevitabile, che comporta un conseguente aumento dei costi e un periodo di quasi totale inattività dell’amministrazione della giustizia penale. Ma non è poi tutto così drammatico come sembra: tale spostamento consiste infatti solo di un trasferimento provvisorio, in attesa che sia appunto pronta la sede di Bari. “Siamo stati rassicurati sia dai dirigenti ministeriali che dal capo di gabinetto sul fatto che Modugno, soluzione estremamente critica per gli avvocati, rappresenti una soluzione di breve durata” - ha infatti spiegato Giovanni Stefanì, presidente dell'Ordine degli Avvocati di Bari - “Al contempo sono in corso gli accertamenti amministrativi sull’immobile di via Oberdan, che si conta di ultimare per i prossimi giorni di agosto. L’impegno colto durante la riunione è che si terrà conto delle perplessità e delle osservazioni espresse dall’Avvocatura”. Ma sembra che ci siano proteste anche per la sede definitiva di via Oberdan, in quanto l’immobile e il suo circondario, non sarebbero idonei ad ospitare le attività giudiziarie. “A parte i problemi di parcheggio e di salute pubblica - collegati alla posizione dell’edifico nel centro città - ed al sequestro di un terreno attiguo perché non bonificato dalle particelle di amianto esistenti, sono all’evidenza di tutti i problemi di viabilità e di traffico, oltre che di sicurezza per le traduzioni dei detenuti, anche in ragione della esistenza in loco di un passaggio a livello. Tutti problemi ampiamente segnalati e che il Ministero, ancora una volta, sembrerebbe non aver voluto ascoltare” - spiega con una nota invece il presidente della Camera penale di Bari, Gaetano Sassanelli. “Sappiano a Roma” - prosegue il presidente – “che non faremo sconti e faremo invece tutto quanto nelle nostre possibilità per impedire che tali gravi condotte vengano portate ad ulteriori conseguenze”.