
Red Day Puglia, al via la sottoscrizione dei patti
Entrano nel vivo le attività e i tirocini con il relativo beneficio economico
“Siamo la prima regione d’Italia a sperimentare una misura universale di contrasto alla povertà che mira a sostenere chi ha più bisogno. L’avevamo detto e l’abbiamo fatto”. Con queste parole il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha commentato l’avvio della terza fase del ReD, che si è tenuta ieri 6 marzo in diversi Ambiti territoriali pugliesi, come: Galatina, Gallipoli e Poggiardo in provincia di Lecce, le sedi di Bitonto e Modugno in provincia di Bari, ma anche gli Ambiti territoriali di Maglie, Manduria, Francavilla Fontana, Canosa di Puglia. Nel dettaglio, la terza fase del ReD, prevede progetti individuali di inclusione sociale attiva e alla sottoscrizione dei relativi patti con il contestuale avvio del tirocinio o progetto di sussidiarietà e l’assegnazione del beneficio economico che bimestralmente sarà erogato agli assegnatari sempre mediante alimentazione della carta acquisti. Nel corso della giornata sono stati circa 280 i patti sottoscritti tra i quali Poggiardo, Gallipoli e Galatina nel Salento, Bitonto e Modugno nel barese. Ai relativi incontri per la sottoscrizione dei patti hanno partecipato l’Assessore al Welfare della Regione Puglia, Salvatore Negro, e la Consigliera del Presidente per l’attuazione del Programma, Titti De Simone. “Il governo regionale- ha commentato- l’Assessore al Welfare della Regione Puglia, Salvatore Negro, ha messo a disposizione 35 milioni di euro all’anno, che insieme allo stanziamento nazionale, rendono disponibili in Puglia circa 114 Milioni di Euro per il primo anno, con una prospettiva di incremento. Si tratta di uno stanziamento mai visto nei confronti di quelle persone che sono fuori dal circuito lavorativo e vivono in condizioni di fragilità economica o di marginalità sociale. L’augurio che facciamo a tutti loro è che possano vivere questo periodo di impegno reciproco con la comunità come una concreta opportunità per rimettersi in gioco e sentirsi di nuovo nella piena capacità di sostenere la propria famiglia e guardare al futuro con più serenità. Con ReD né la Regione né i Comuni possono promettere posti di lavoro, ma sicuramente possono promettere un sostegno concreto e una iniezione di fiducia nelle proprie capacità e nella capacità di accoglienza che le comunità locali tornano ad avere”.